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Si calcola che nel Lazio ci siano circa 700mila tonnellate di coperture in amianto, di cui solo il 4,8% è stato sino ad oggi monitorato.
700mila tonnellate di amianto fanno una superficie di 54 milioni di metri quadri! Giusto per fare un esempio, solo su Via Tiburtina l’amianto già identificato è pari a 102.326 metri quadri e su 1148 edifici scolastici allocati a Roma ben 95 hanno amianto al loro interno o nelle coperture.
E non si tratta solo di “semplici” coperture; spesso l’amianto è presente nella sua pericolosissima versione friabile, come osserva Ezio Bonanni, presidente Osservatorio nazionale amianto.
La respirazione di fibre d’amianto porta alla fibrosi polmonare, al carcinoma polmonare e al tumore della pleura, tutti fenomeni in aumento nel Lazio come denunciato dall’ultimo rapporto del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario locale Lazio.
Colleferro. Civitavecchia, Pomezia e Ardea sono i comuni maggiormente flagellati da queste malattie, guarda caso le aree maggiormente industrializzate della regione e quelle a maggiore concentrazione di amianto.
L’amianto va correttamente incapsulato non appena si è certi della sua presenza; oltre tutto, se è amianto friabile può diffondersi in aree piuttosto vaste per la sola azione del vento e delle correnti d’aria.
A dispetto poi di quanto stabilito dal Quinto Conto Energia, i pannelli fotovoltaici vengono installati sopra le coperture di amianto, rendendo più onerosa la successiva bonifica.
(Fonte: http://www.giornalettismo.com/)