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Il 28 gennaio 2014 Legambiente ha presentato lo studio “Bonifiche dei siti inquinati, chimera o realtà? – Risanare l’ambiente, tutelare la salute, riconvertire l’industria alla green economy” che fotografa la situazione dei 39 Siti contaminati di Interesse Nazionale con i suoi 1.000 ettari di territorio inquinato.
Per ogni sito viene fatta una descrizione generale, lo stato di avanzamento dell’istruttoria di bonifica e le criticità emerse nel tempo. Legambiente offre uno spunto di riflessione sulla situazione delle bonifiche italiane avanzando dieci proposte.
- Garantire maggiore trasparenza sul Programma nazionale di bonifica dei siti contaminati. Accessibilità pubblica sulle informazioni riguardanti il programma nazionale di bonifica e in particolare sullo stato di avanzamento della bonifica dei singoli siti. Istituzione di un portale web dedicato sul modello adottato dall’EPA statunitense (U.S. Environmental Protection Agency).
- Stabilizzare la normativa italiana e approvare una direttiva europea sul suolo.
- Rendere più conveniente l’applicazione delle tecnologie di bonifica in situ. Passaggio dalla messa in sicurezza al trattamento degli inquinanti (terreno contaminato, acque, amianto, ecc.) direttamente sul sito contaminato senza essere asportati con il vantaggio della riduzione dei costi e il minore ricorso allo smaltimento in discarica.
- Istituire un fondo nazionale per le bonifiche dei siti orfani (es. le aree dismesse per il fallimento del proprietario giuridico).
- Sostenere l’epidemiologia ambientale per praticare una reale prevenzione. Viene preso come spunto il Progetto “SENTIERI” (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) che analizza il profilo sanitario delle popolazioni residenti nei Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche (SIN). Il lavoro evidenzia in modo particolare l’incremento di tumori maligni alla pleura nei siti contaminati da amianto (Balangero, Casale Monferrato, Broni, Bari-Fibronit e Biancavilla).
- Interrompere i commissariamenti.
- Potenziare il sistema dei controlli ambientali.
- Introdurre i delitti ambientali nel codice penale.
- Applicare il principio “Chi inquina paga” anche al mondo industriale.
- Ridimensionare il ruolo della Sogesid.
I siti contaminati descritti (con alcuni degli inquinanti principali) sono:
Siti di Interesse Nazionale della legge 426/1998
- Venezia – Porto Marghera (Metalli pesanti come arsenico, cadmio, selenio, piombo, rame, zinco ed idrocarburi leggeri e pesanti. Contaminazione delle acque di falda con ferro, alluminio, arsenico, zinco, tricloroetilene, triclorometano e Idrocarburi Policiclici Aromatici – IPA).
- Gela (Arsenico, selenio, mercurio, nichel, piombo, cadmio, ferro e manganese, idrocarburi aromatici, composti clorurati cancerogeni, ammoniaca, benzene, toluene e policlorobifenili)
- Priolo (Idrocarburi, amianto, ceneri di pirite. Cloruri nelle acque di falda. Acque marine contaminate da petrolio, mercurio, piombo, idrocarburi pesanti ed esaclorobenzene).
- Manfredonia (Benzene, toluene, xilene, Idrocarburi Policiclici Aromatici, arsenico, mercurio, piombo e zinco).
- Brindisi (Arsenico, mercurio, cadmio, rame, cromo nichel manganese, piombo, benzene, monoclorobenzene, dicloroetanoaromatici, fitofarmaci e pesticidi clorurati. Nelle acque di falda solfati, arsenico, ferro e composti alifatici aromatici
- Taranto (Metalli pesanti, composti organo-stannici, diossine, furani, policlorobifenili – PCB – pesticidi organoclorurati).
- Piombino (Arsenico, cromo esavalente, ferro, manganese, alluminio, boro. Nelle acque superficiali idrocarburi policiclici aromatici e nelle acque di falda e nell’aria IPA, benzene, piombo, arsenico, cromo, mercurio, ossidi di azoto e zolfo).
- Casale Monferrato (Amianto)
- Pieve Vergonte (Arsenico, mercurio, DDT, piombo, cadmio, ferro, zinco, rame, idrocarburi clorurati, furani, diossine, composti organici e policlorobifenili
Siti di Interesse Nazionale della legge 388/2000
- Pioltello – Rodano
- Napoli Bagnoli – Coroglio
Siti di Interesse Nazionale del D.M. 468/2001
- Tito
- Crotone – Cassano – Cerchiara
- Laguna di Grado e Marano
- Cogoleto
- Biancavilla
- Terni
Siti di Interesse Nazionale della legge 179/2002
- Brescia
- Broni
- Falconara Marittima
- Porto Torres
- Val Basento
Siti di Interesse Nazionale della legge 266/2005
- Milazzo
Siti di Interesse Nazionale del D.M. Ambiente 28/05/2008
- Bussi sul Tirino
Siti di Interesse Nazionale della legge 426/1998 divenuti di competenza regionale
- Litorale Domitio Flegreo A.A. e la “Terra dei Fuochi”
- Pitelli
Siti di Interesse Nazionale della legge 248/2005 divenuti di competenza regionale
- Bacino del Fiume Sacco
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