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In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, gli scienziati appartenenti a un gruppo di lavoro congiunto tra l’Imperial College di Londra e l’Università di Washington hanno affermato di essere molto vicini alla soluzione della riproducibilità delle zanzare che sono meno in grado di trasmettere il parassita responsabile della malattia.
Gli esperimenti di manipolazione genetica sulle zanzare hanno avuto successo da diversi anni ma il problema resta l’inserimento di questi individui nell’ambiente in quanto, se immesse in gran numero, i vantaggi scomparirebbero dopo poche generazioni perché le zanzare modificate non hanno nessun vantaggio genetico rispetto alle zanzare normali.
Con questa tecnologia, invece, il rilascio anche di pochi individui resistenti potrebbe comportare la drastica riduzione della popolazione di zanzare portatrici di malaria nell’arco di poche generazioni anche in grosse aree senza l’uso di costose disinfestazioni. Un tale cambiamento genetico nelle popolazioni di zanzara potrebbe impedire drasticamente la trasmissione del Plasmodium che è il parassita responsabile della malaria mortale per l’uomo.
Ancora oggi la malaria colpisce più di 300 milioni di individui l’anno e ne uccide più di 800.000, tra i quali molti bambini in Africa, si calcola che un bambino muore di malaria ogni 45 secondi.