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Prosegue la procedura di infrazione sui rifiuti aperta nel 2001.
Con una sentenza della Corte di Giustizia Europea l’Italia è stata nuovamente condannata per la mancata bonifica di 44 discariche di rifiuti site in tutto il territorio nazionale. I siti inquinati avrebbero dovuto essere messi a norma entro il 19 ottobre 2015.

Questo era la dead line indicata nella procedura di infrazione dell’Ue aperta nel 2012 con una lettera di diffida riferita a 102 siti inquinati che non rispettavano la direttiva 1999/31 sulle discariche di rifiuti.
Per evitare che si continuasse ad interrare i rifiuti danneggiando l’ambiente e la salute pubblica gli Stati europei avrebbero dovuto chiudere o adeguare, entro il 16 luglio 2019, le discariche preesistenti alla data del 16 luglio 2001, ma l’Italia è inadempiente.
Le 31 discariche sanzionate dall’Ue nell’ottobre 2015
- Avigliano;
- Ferrandina;
- Genzano di Lucania;
- Latronico;
- Lauria;
- Maratea;
- Moliterno;
- Potenza;
- Rapolla;
- Sant’Angelo Le Fratte;
- Capistrello;
- Francavilla;
- L’Aquila;
- Canosa;
- Torviscosa;
- Corleto Perticara;
- Marsico Nuovo;
- Matera;
- Rionero in Volture;
- Salandra;
- Senise;
- Tito;
- Capestrano ;
- Castellalto ;
- Castelvecchio Calvisio;
- Corfinio ;
- Corfinio ;
- Mosciano S. Angelo;
- S. Omero;
- Montecorvino Pugliano;
- Torviscosa.