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L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato le “Linee guida per la valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) nelle procedure di autorizzazione ambientale (VAS, VIA e AIA)” che sono frutto delle conoscenze ed esperienze sviluppate negli anni dal Sistema Nazionale delle Agenzie di Protezione Ambientale e rappresentano un primo contributo alle esigenze operative di coloro che, a vario titolo, sono soggetti attivi nell’ambito delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), Valutazione Ambientale Strategica (VAS), Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) in relazione alla valutazione della componente salute.
Di seguito alcuni estratti.
VIS – Valutazione d’Impatto sulla Salute
La definizione più accreditata di VIS è stata elaborata da un gruppo di esperti riuniti, nel 1999 a Gothenburg dal WHO European Centre for Health Policy (ECHP), per revisionare i vari modelli esistenti.
La sintesi dell’analisi recita: “La Valutazione di Impatto sulla Salute è una combinazione di procedure, metodi e strumenti con i quali si possono stimare gli effetti potenziali sulla salute di una popolazione di una politica, piano o progetto e la distribuzione di tali effetti all’interno della popolazione”.
Il suo scopo è fornire ai decisori valutazioni basate su conoscenze sistematiche e condivise, che consentano di scegliere fra diverse alternative rispetto alle conseguenze future delle opzioni che s’intende mettere in opera.
La VIS pone al centro della complessità sociale la protezione e la promozione della salute della popolazione, affinché le scelte garantiscano il benessere complessivo degli individui, delle comunità e la sostenibilità del loro ambiente. Intesa in questo senso, la VIS appartiene all’insieme degli interventi della sanità pubblica.
VIIAS – Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario
Combinazione di procedure, metodi e strumenti con i quali si possono stimare gli effetti potenziali sulla salute e la distribuzione di tali effetti all’interno della popolazione nell’ambito delle procedure correnti di valutazioni in campo ambientale.
La VIIAS costituisce una componente prevista di procedure già esistenti, presenti nella normativa in vigore ma ad oggi per lo più poco o per nulla applicate o presenti solo allo stato embrionale nelle esperienze finora condotte nel nostro Paese.
La VIIAS, essendo strumento integrativo dei procedimenti di VIA e di VAS, in realtà, costituisce con i precedenti un iter unico di valutazione di tutti i possibili effetti sulla salute di piani, progetti e/o impianti industriali suscettibili di un impatto ambientale.
Per impatto ambientale si intende “l’alterazione qualitativa e/o quantitativa, diretta ed indiretta, a breve e a lungo termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa dell’ambiente, inteso come sistema di relazioni fra i fattori antropici, naturalistici, chimico-fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell’attuazione sul territorio di piani o programmi o di progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e dismissione, nonché di eventuali malfunzionamenti” (lett. c, art. 5 comma 1 e del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
- 1985. Direttiva 85/337/CEE. La valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
- 1992. Articolo n.129 e 130 del Trattato di Maastricht del 1992. La salute costituisce una componente delle altre politiche.
- 1997. Articolo n.152 del Trattato di Amsterdam. In tutte le politiche e attività comunitarie deve essere garantito un alto livello di protezione della salute umana.
- 1997. Direttiva 97/11/CE del 1997. Per i progetti per i quali si prevede un notevole impatto ambientale, prevede un’autorizzazione e una valutazione del loro impatto.
- 1999. Risoluzione del Consiglio Europeo del giugno 1999. Definire procedure di monitoraggio dell’impatto delle politiche comunitarie nell’ambito della sanità pubblica
- 2001. Direttiva 2001/42/CE. Valutazione Ambientale Strategica.
- 2001-2006. Piano Sanitario Strategico
- Europeo 2001-2006. Adotta la VIS come metodo per assicurare la promozione della tutela della salute, all’interno della programmazione strategica delle politiche comunitarie.
- 2003. Trattato di Kiev del 2003. Pone l’attenzione alla riduzione delle minacce ambientali sulla salute; Riconosciuta importanza delle VAS.
- 2008. 2008/1/CE. Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento
- 2010. 2010/75/UE 2. Relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) legge 24.12.2012 n. 231.
- 2011. Direttiva 2011/92/UE. Concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
- 2014. Direttiva 2014/52/UE. Che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Conclusioni
Le Linee Guida per la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario (VIIAS) nelle procedure di autorizzazione ambientale presentate dall’ISPRA si configurano come una prima proposta di approccio metodologico del Sistema Agenziale alla problematica della VIIAS nell’ambito delle procedure di VIA, VAS e AIA e costituiscono una traccia da seguire nell’iter di valutazione e caratterizzazione del rischio di natura chimica, fermo restando l’esercizio, da parte di ciascuno, della propria professionalità.
La valutazione del rischio sanitario determinato da fonti di inquinamento ambientale è un processo che vede impegnati operatori di diversi enti e professionalità, di conseguenza è necessario che siano definiti protocolli condivisi d’intervento in materia di valutazione del rischio ambientale e sanitario.
Questi protocolli devono individuare le reciproche competenze specifiche o prevalenti, su base “funzionale” o “tematica”, direttamente applicabili alle quattro fasi che compongono il processo valutativo:
- raccolta dati e valutazione preliminare di pericolosità delle sostanze identificate (hazard identification);
- valutazione di tossicità e studio della relazione dose-risposta;
- valutazione dell’esposizione;
- caratterizzazione del rischio.
In questo processo, le fasi d’identificazione del rischio e valutazione dell’esposizione sono oggi tipicamente effettuate dagli operatori del Sistema delle Agenzie per l’Ambiente, laddove la valutazione di tossicità e la caratterizzazione del rischio sono spesso competenze affidate agli operatori del Servizio Sanitario Nazionale in relazione alle funzioni proprie di tutela della salute della popolazione.
Si tratta, tuttavia, di un percorso collaborativo e, allorché sono preliminarmente condivisi e concordati
i criteri che devono informare le azioni connesse con ciascuna singola fase, ogni Servizio potrà agire secondo percorsi sequenziali omogenei e validati, esercitando le funzioni di propria competenza ed attivando di volta in volta le specifiche competenze necessarie, in ragione della crescente complessità del livello di analisi e valutazione richiesto dalla situazione osservata.
D’altra parte, proprio poiché il processo di valutazione del rischio sanitario è complesso e comporta, in particolare se condotto sino all’ultima fase di caratterizzazione anche quantitativa, l’impegno di un carico notevole di risorse, occorre limitare e selezionare con attenzione i casi in cui lo stesso sia davvero necessario.
In ogni caso l’esito negativo della valutazione in una singola fase pone termine al processo. Qualora, ad esempio, non sia identificata, nella prima fase, la presenza di alcun inquinante, il processo si può considerare concluso; analoga conclusione si avrà nel caso in cui gli inquinanti rilevati non siano dotati di alcuna pericolosità intrinseca ovvero non si possa riscontrare esposizione della popolazione.
Se ben utilizzato e condotto, nello spirito di cui sopra, il procedimento di valutazione e caratterizzazione del rischio sanitario costituisce un fondamentale supporto per le amministrazioni cui compete l’adozione degli interventi a tutela dell’ambiente e della popolazione (risk management), sebbene siano non poche le critiche rivolte alla metodologia abitualmente utilizzata nell’analisi di rischio.
L’approccio epidemiologico e un richiamo al principio di precauzione ed alla centralità del ruolo di tutela della salute della popolazione possono ovviare a molte di tali critiche, superando un metodo che è spesso visto come eccessivamente ‘tecnicista’ o ‘tecnocratico’ e finendo, secondo alcuni, per essere più ‘garantista’ nei confronti delle sostanze inquinanti che della salute delle persone.
Le presenti Linee Guida forniscono un supporto metodologico di base per un approccio condiviso, omogeneo ed equilibrato al problema, ma anche uno stimolo ad approfondire gli aspetti controversi e problematici del problema della caratterizzazione del rischio sanitario.
Stante la sempre maggiore sensibilità delle persone nei confronti della tutela dell’ambiente e, soprattutto, della propria salute, è da prevedere che negli anni a venire le procedure di valutazione di rischio e/o di impatto sanitario andranno acquisendo sempre maggiore importanza.
È quindi necessario che i principi e fondamenti richiamati in queste linee-guida siano culturalmente diffusi ed utilizzati nei vari Servizi Regionali e che vi sia contemporaneamente uno sforzo finalizzato alla specifica formazione di professionisti che, a partire da tali principi e fondamenti, sappiano tradurre i risultati della ricerca tossicologica ed epidemiologica in indicazioni pratiche a beneficio delle ‘politiche sanitarie’, elaborando adeguate analisi e valutazioni a beneficio dei decisori e fornendo a questi ultimi ogni necessario supporto per un’attenta ed efficace tutela preventiva e successiva della salute della collettività.
Autori
Il documento è stato prodotto dal Gruppo di Lavoro Interagenziale “Salute e Ambiente”, nell’ambito delle linee di attività previste dal programma Triennale 2010-2012, Area 8, del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Coordinatore del GdL: Prof. Giorgio Assennato, Direttore Generale di Arpa Puglia
Al Gruppo di Lavoro che ha elaborato il documento hanno partecipato:
ISPRA, Servizio Valutazioni Ambientali: Mario Cirillo (Responsabile del Servizio); Anna Cacciuni, Francesca De Maio, Patrizia Fiorletti, Sabrina Rieti, Luciana Sinisi, Jessica Tuscano.
ARPA Emilia-Romagna: Michele Cordioli, Paolo Lauriola, Andrea Ranzi
ARPA Friuli Venezia Giulia: Fulvio Daris
ARPA Marche: Marco Baldini, Mauro Mariottini
ARPA Piemonte: Ennio Cadum
ARPA Puglia: Giorgio Assennato, Maria Serinelli
ARPA Toscana: Danila Scala