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La formaldeide (CH2O) è una delle sostanze organiche volatili, di natura carbonilica, presente nell’aria degli ambienti abitativi.
Le fonti emissive principali sono rappresentate dal mobilio in legno, dalle suppellettili in resine ureiche e melaminiche e dal fumo di sigaretta.
La formaldeide è presente nei materiali da costruzione, nei prodotti utilizzati per la cosmesi, per la pulizia e nei deodoranti per ambienti.
La ricaduta sulla salute umana è stata oggetto di numerosi studi dell’Organizzazione Mondiale della Santità che, tramite l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, la classifica come cancerogeno di classe 1 per l’uomo.
La pericolosità della formaldeide è legata prevalentemente alla sua volatilità, infatti, la via di penetrazione principale è quella respiratoria. La suscettibilità individuale è molto ampia e in conseguenza della sua elevata solubilità in acqua riguarda soprattutto le prime vie aeree (naso, gola).
L’esposizione, specie se prolungata a concentrazioni superiori a 0,1 mg/m3, può provocare anche effetti sul sistema nervoso centrale, con stanchezza, emicranie, nausea, sonnolenza, vertigini, inoltre può diventare un allergene, scatenando una reazione immunitaria con relativo edema ed infiammazione.
Il rilascio di formaldeide nelle abitazioni dal mobilio e dalle varie suppellettili, è dovuto principalmente alla sua presenza nei pannelli utilizzati per la fabbricazione degli stessi. Infatti, in tutte le tipologie di pannelli (particellari, MDF, compensati, ecc.) sono utilizzate resine a base di formaldeide, che gradualmente viene rilasciata nel tempo, in funzione anche del microclima ambientale (calore, umidità, ventilazione).
Come per altri inquinanti l’emissione della formaldeide può essere limitata nelle abitazioni riducendo o eliminando l’uso dei prodotti che la contengono e utilizzando materiali a bassa emissione, codificati in classe E1.
È buona norma favorire il più possibile il ricambio di aria per abbassare le relative concentrazioni.
Inoltre è da evidenziare che talune piante da interno contribuiscono a diminuire la concentrazione della formaldeide, tra le quali ad esempio la felce di Boston, l’areca palmata, il ficus, lo spatafilo, la dracena.
Il rapporto tra la concentrazione della formaldeide negli ambienti di vita (abitazioni) e l’esterno (outdoor) è di circa 6-10 volte superiore.
Tale rapporto, oltre che da fonti emissive interne, è influenzato delle abitudini delle persone (fumo, combustioni di vario genere) e dal periodo dell’anno.
Infatti anche i fattori climatici quali vento, calore, umidità e pioggia influenzano i valori di concentrazione di formaldeide presente nell’abitazione.
Autori: Sergio Fuselli, Marco De Felice, Roberta Morlino. Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria, Istituto Superiore di Sanità, Roma.