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Dal Convegno “Amianto: un caso aperto”, tenutosi a Roma il 5 novembre 2010 a cura dell’Ordine interregionale dei Chimici di Lazio, Abruzzo, Umbria e Molise, risultano oltre centomila tonnellate le quantità di amianto prodotte dall’attività di rimozione, bonifica e smaltimento nella Regione Lazio nell’anno 2010.
I dati sono stati forniti dal Dott. Fulvio Cavariani, responsabile del Laboratorio di Igiene Industriale – Centro Regionale Amianto – AUSL Viterbo, struttura incaricata di realizzare la mappatura dei materiali contenenti amianto (MCA) nel territorio laziale.
Per approfondimenti:
Riferimenti normativi
- Legge n.257 del 1992: affida alle Regioni il compito di predisporre piani di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto.
- DM 6/9/1994: stabilisce le “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art.6 comma 3 e dell’art.12 comma 2 della legge 27 marzo 1992 n.257”.
- DM 18 marzo 2003 n.101: “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del proprio territorio interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell’art.20 della L. 23 marzo 2001 n.93” conferma i compiti di mappatura già attribuiti alle Regioni.
Approfondimenti articolo (Adnkronos)
Ordine interregionale dei Chimici di Lazio, Abruzzo, Umbria, Molise
Ricordiamo che i materiali contenenti amianto (MCA) presenti con maggiore incidenza negli edifici civili e industriali sono:
- amianto presente nei rivestimenti isolanti di tubi e caldaie
- prefabbricati in cemento amianto (eternit)
- manufatti in matrice resinoide (linoleum)
- materiali di rivestimento delle superfici applicati a spruzzo (amianto in matrice friabile)
- pannelli a bassa densità (cartoni termoisolanti in amianto)
- prodotti tessili (guarnizioni in amianto)