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L’USGS (United States Geological Survey) è un’agenzia federale degli Stati Uniti creata da un atto del Congresso nel 1879, è specializzata nella pubblicazione di informazioni sullo stato di salute degli ecosistemi e dell’ambiente e della cartografia civile.
Gestisce il National Earthquake Information Center (NEIC) che ha il compito di monitorare i terremoti sia in ambito nazionale che internazionale e il National Geomagnetism Program che si occupa dell’osservazione del campo magnetico terrestre.
Il National Minerals Information Center si occupa dello studio dei materiali estratti da attività minerarie (produzione, riciclaggio, esportazione, domanda e offerta).
Il NMIC cura un report annuale dedicato all’amianto, i dati relativi al 2014 sono stati pubblicati in data odierna, di seguito una sintesi del 2014 USGS “Minerals Yearbook chapter Asbestos”
L’amianto non è più estratto negli Stati Uniti a partire dal 2002 a causa della diminuzione della domanda interna associata ai problemi sanitari, pertanto sono dipendenti dalla forniture estere per quanto riguarda la quota di amianto usata nelle produzioni industriali.
Il consumo di amianto stimato a luglio 2014 è stato di 400 tonnellate, gran parte assorbita (circa l’88%) dall’industria chimica degli alcalini, la restante quota viene utilizzata per la produzione di rivestimenti, materie plastiche, coperture e applicazioni varie.
L’uso domestico dell’amianto ha continuato a diminuire dal livello record di 803.000 tonnellate registrato nel 1973 attestandosi su valori simili al 1800.
Il maggiore consumatore negli Stati Uniti è l’industria chimica dei cloruri alcalini che utilizzano ancora nei processi con diaframmi contenenti amianto.
A livello internazionale la produzione è destinata a rimanere attestata a circa 2 milioni di tonnellate anche per il prossimo futuro a causa della continua richiesta in molte regioni del mondo.
Nel 2014, le importazioni degli Stati Uniti sono diminuite del 74% e la stima del consumo di amianto è diminuita del 48%.
Il consumo è diminuito a causa della ridotta domanda da parte dell’industria dei cloruri alcalini e di altre industrie nel 2014.
Nel 2014 tutto l’amianto importato e utilizzato negli Stati Uniti è stato il crisotilo, proveniente da Australia (5%) e dal Brasile (95%).
Le risorse mondiali sono di circa 200 milioni di tonnellate.
I materiali che stanno sostituendo l’amianto sono: silicato di calcio, fibra di carbonio, fibra di cellulosa, fibra ceramica, fibra di vetro, fibra di acciaio, la Wollastonite (un metasilicato di calcio) e altre fibre organiche come le fibre in Aramide (come il kevlar), il polietilene, il polipropilene, e il politetrafluoroetilene.
Sono ritenuti ottimi possibili sostituti dell’asbesto anche diversi minerali come la perlite, la silice, e il talco, mentre per l’industria chimica produttrice di cloro e soda caustica l’alternativa alle celle a diaframma contenenti amianto sono le celle a membrana in resina perfluorata o perfluorocarbossilata.